Non ci sono piani concreti su internazionalizzazione e formazione, materiali ed energia a prezzi stellari: il corsivo dell’imprenditore metalmeccanico che produce rondelle per il mondo intero
Cari colleghi di Modena,
Ogni giorno siamo chiamati in causa, ci svegliamo all’alba e andiamo a casa per ultimi, apriamo le porte dei nostri capannoni, accendiamo la luce nei nostri uffici dove passiamo granparte della nostra vita ed iniziamo a fare i conti con uno Stato che non solo non c’è ma che, quando s’affaccia sui nostri quartieri artigiani è per battere cassa, per mettere le mani su quello che funziona e per rallentarlo, per rovinare quanto di buono fatto. Siamo delle piccole emedie imprese, non siamo delle multinazionali, abbiamo 20, 30, massimo 50 dipendenti e nella maggior parte dei casi siamo imprenditori abituati a lavorare, che si trovano a proprio agio anche in sala di lavorazione.
Parliamo tanto di internazionalizzazione della Piccola impresa italiana, molto bene: dove sono i piani di sviluppo? Oltre ai famigerati bandi (che poco contano) cosa c’è sul piatto? Come al solito siamo chiamati a fare da soli, senza che nessuno ci aiuti. Chiaro, eppure alle Piccole imprese come la mia viene chiesto tanto, per esempio spetta a noi fare formazione per colmare quello che la scuola non è in grado di fare, che non è più in grado di fare. Oggi siamo alle prese con una grande emergenza, che rischia di sferrare dei colpi pesanti alla nostra manifattura: le materie prime costano a dismisura e i costi dell’energia fuori controllo hanno rallentato o dimezzato la produzione di diverse importanti fonderie andando a colpire, ancora di più, sui costi delle materie prime. Siamo alle prese con grandi difficoltà nel reperire figure in grado di lavorare: le famose mani pensanti e siamo oberati da una burocrazia che non ha eguali nel mondo.
Questo è quello che accade nei quartieri artigiani, ai Torrazzi, a Modena Est. La storia non cambia a Mancasale di Reggio Emilia o in qualsiasi altra zona industriale d’Italia.
La Piccola impresa è, ancora una volta, sotto assedio. Credo sia importante ricordare che, se ci fermiamo noi, si ferma tutto il Paese.
Gianluca Lambertini
Titolare
Washers Italia – Modena
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